Diversificazione dell'attività agricola in una cornice ambientale e paesaggistica unica
"...Il PSR ha permesso di lanciarci in una nuova avventura..."
Castelluccio di Norcia si trova nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a 1.452 m slm. L'economia dell'area è strettamente legata alla pastorizia, cui si affianca l'agricoltura basata su produzioni tipiche, prima fra tutte la lenticchia. Il territorio ha un grande valore paesaggistico e naturalistico; ospita animali quali il lupo, l'aquila reale e il falco pellegrino, e annovera cime come il Vettore, tra le più alte dell'Appennino Centrale, e luoghi suggestivi come la Grotta della Sibilla e il Lago di Pilato.
L'Antica Cascina Brandimarte è un'azienda agricola a conduzione familiare nata all'inizio degli anni '90. Nel 2011 Maria Rita Brandimarte, sostenuta dal marito Luciano Coccia e dai figli Giovanni e Tiziano, ha deciso di recuperare un vecchio edificio di famiglia, ormai in stato di abbandono, per realizzare un agriturismo e integrare il reddito aziendale. Con i contributi del PSR Umbria 2007/2013, misura 311 "Diversificazione in attività non agricole", sono state effettuate le opere di ristrutturazione e adeguamento del fabbricato.
La titolare gestisce l'azienda con la collaborazione dei familiari e di personale extra durante la stagione estiva.
La Cascina, che anticamente era un ricovero invernale per le mucche, è stata ristrutturata utilizzando i materiali tipici della zona. L'agriturismo dispone di 8 camere (14 posti letto) e di 35 coperti. L'attività agricola è strettamente connessa a quella agrituristica. Il 90% della produzione aziendale, infatti, è reimpiegata nel ristorante o venduta attraverso vendita diretta. Le produzioni variano dal farro, alla roveja (un tipico legume locale), alla lenticchia. Le lenticchie vengono consumate in parte all'interno dell'azienda, in parte conferite alla "Cooperativa della Lenticchia di Castelluccio" che si occupa del confezionamento e della vendita tramite una società di distribuzione. È presente un allevamento di pecore e di mucche. L'azienda produce 2.500 litri di latte all'anno, trasformato in ricotta presso un caseificio locale. Parte della produzione aziendale è venduta nei farmer's markets.
Offerta agrituristica di qualità, recupero di un vecchio edificio rurale secondo tecniche e materiali locali e filiera corta rappresentano i punti di forza del progetto realizzato dalla famiglia Coccia Brandimarte con il PSR dell'Umbria. L'avvio di un'attività ricettiva, la prima nella zona, contribuisce a ridare slancio all'economia di un'area marginale a rischio di spopolamento. L'impegno dei giovani figli, Tiziano e Giovanni, testimonia la volontà di un'intera famiglia di non volere abbandonare il territorio, contribuendo al suo rilancio. Un ulteriore aspetto che caratterizza questa azienda è la scelta di recuperare e commercializzare produzioni agricole "dimenticate". In particolare la "roveja", il pisello dei campi, una varietà conosciuta fin dal Neolitico che Maria Rita ha recuperato, proponendola nei piatti e nelle ricette dell'agriturismo e vendendola essiccata o sotto forma di farina per la preparazione di polenta.
Il recupero del fabbricato, l'integrazione del reddito agricolo con l'attività agrituristica, accompagnata alla valorizzazione delle produzioni locali, ha consentito di avviare un'attività redditizia in grado di sostenere tutta la famiglia.
Misura 311 - Azione a - Diversificazione verso attività non agricole
Investimenti finalizzati alla ricettività turistica e all'adeguamento e qualificazione agrituristica
Investimento ammesso: € 310.799
Contributo concesso: € 171.109
Fonte: Intervista / Regione Umbria
A cura di Michela Ascani
I dati sono aggiornati a giugno 2013
L'Antica Cascina Brandimarte si trova a Castelluccio di Norcia (PG) all'interno del Parco Nazionale dei Sibillini, un'area di grande valore ambientale e paesaggistico. Con il contributo del PSR Umbria 2007/2013 è stato realizzato un agriturismo che integra l'attività agricola. L'agriturismo è a conduzione familiare, vi lavorano Maria Rita Brandimarte con il marito Luciano Coccia e i figli Giovanni e Tiziano, e personale extra durante la stagione estiva.
L'agriturismo dispone di 8 camere (14 posti letto) e di 35 coperti. L'attività agricola è strettamente connessa a quella agrituristica. Il 90% delle produzioni aziendali, infatti, sono reimpiegate nel ristorante o vendute attraverso la vendita diretta. Le produzioni variano dal farro, alla roveja (un tipico legume locale), alla lenticchia.
La realizzazione del progetto è stata possibile grazie alla misura 311 "Investimenti in attività non agricole", che ha permesso la ristrutturazione di un vecchio fabbricato, di proprietà della famiglia di Maria Rita.