La valorizzazione delle carni attraverso la filiera corta
"...Il nostro fine è la promozione delle carni locali attraverso l'innovazione e la filiera corta ..."
L'area di San Martino in Colle, nel comune di Perugia, è situata al limite sud del territorio del capoluogo. Il territorio è suddiviso in una parte pianeggiante e in una parte collinare; il fiume Tevere ne segna il confine con il comune di Torgiano. Si tratta di un territorio caratterizzato da un forte sviluppo agricolo, con vaste coltivazioni di tabacco, mais e vite. È molto diffuso l'allevamento di suini e bovini.
Il CCBI è nato nel 1982 per promuovere, valorizzare e certificare le carni derivate dalle 5 razze italiane da carne (Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica). Dal 1984 gestisce il Marchio "5R", approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ne garantisce la qualità e consente la tracciabilità del singolo capo dal produttore al consumatore. Nel 1999 il Consorzio ha richiesto e ottenuto dal Ministero il riconoscimento del Disciplinare di Etichettatura, che mira a tracciare e valorizzare tutta la filiera produttiva.
Con il contributo del PSR Umbria 2007/2013 il CCBI, nell'ambito della misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale", ha realizzato il progetto sperimentale "Strumenti di valorizzazione delle carni bovine di qualità attraverso la filiera corta", volto alla creazione di micro filiere e alla realizzazione di un prototipo di "macelleria mobile". La finalità è quella di agevolare la vendita diretta per le aziende di piccole dimensioni.
Per realizzare il progetto è stata costituita una partnership, di cui il Consorzio è capofila, composta da 5 aziende zootecniche, che hanno messo a disposizione i capi di bestiame per la sperimentazione (azienda Alberta Ceccagnoli, azienda Angela Ercoli e Giovanni Battista Tosti, azienda Il Passaggio, azienda Basilio e Claudio Luchetti e azienda Flavia Elisabetta Ventura), dal 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria e dall'Università di Perugia - DSEEA (Dipartimento di Scienze Economico Estimative e degli Alimenti).
L'innovazione indirizzata alla valorizzazione delle produzioni zootecniche tipiche di qualità e strumento per migliorare la competitività delle aziende è la caratteristica principale del progetto "Strumenti di valorizzazione delle carni bovine di qualità attraverso la filiera corta". Il potenziamento della filiera corta e il trasferimento di processi di preparazione e lavorazione delle carni, proprie delle imprese industriali, ad aziende di piccola e media dimensione rappresentano gli elementi innovativi dell'intervento realizzato e ne evidenzia i caratteri di replicabilità.
Grazie alla partnership creata nell'ambito della misura 124, sono state introdotte innovazioni di processo, di prodotto e di organizzazione. La prima è collegata alla sperimentazione di tecniche innovative di frollatura volte a migliorare la qualità delle carni e alla realizzazione di un prototipo mobile per la preparazione e la surgelazione delle carni, finalizzato alla vendita diretta. La "macelleria mobile", infatti, viene affittata agli allevatori che vogliono partecipare ai mercati itineranti o che non dispongono di un laboratorio di trasformazione e/o di un punto vendita aziendale. L'innovazione di prodotto è stata realizzata tramite il confezionamento di prodotti porzionati, pronti per la cottura, con la finalità di restituire valore aggiunto alle produzioni degli allevatori medio-piccoli. L'innovazione organizzativa infine ha riguardato il potenziamento della filiera corta.
misura 124 - Strumenti di valorizzazione delle carni bovine di qualità attraverso la filiera corta
Investimento ammesso: € 402.253
Contributo concesso: € 281.577
Fonte: Intervista / Regione Umbria
A cura di Michela Ascani
I dati sono aggiornati a settembre 2013
Il CCBI - Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane è nato nel 1982 a San Martino in Colle per promuovere e valorizzare le carni derivate dalle 5 razze italiane da carne (Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica), attraverso la tracciabilità e la valorizzazione della filiera produttiva. Dal 1984 il Consorzio gestisce il Marchio "5R", riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che garantisce la qualità della carne e consente la tracciabilità del singolo capo, dal produttore al consumatore. Dal 1999 ha adottato il Disciplinare di Etichettatura, approvato dal Ministero, che mira a tracciare e valorizzare tutta la filiera produttiva dei bovini italiani da carne.
Con i contributo del PSR Umbria 2007/2013 il CCBI, nell'ambito della misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale", ha realizzato il progetto sperimentale "Strumenti di valorizzazione delle carni bovine di qualità attraverso la filiera corta" volto a migliorare la competitività delle aziende di piccole dimensioni del comparto zootecnico, attraverso la sperimentazione di tecnologie innovative per la lavorazione delle carni su una "macelleria mobile". L'utilizzo del mezzo itinerante facilita la vendita diretta delle piccole aziende.
Per la realizzazione del progetto è stato costituito un partenariato composto dal CCBI, capofila, da 5 aziende zootecniche, che hanno messo a disposizione i capi di bestiame per la sperimentazione, dal 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria e dall'Università di Perugia - DSEEA (Dipartimento di Scienze Economico Estimative e degli Alimenti).