L'unione fa la forza per restituire valore aggiunto alla produzione
"...la nostra filosofia è di incrementare l'agricoltura sostenibile in funzione dell'imprenditoria agricola, tutelare il territorio per favorirne lo sviluppo..."
L'Alto Viterbese è prettamente dedito all'agricoltura, il terreno ricco di potassio e la presenza del Lago di Bolsena conferiscono ai prodotti caratteristiche particolari. Rilevanti sono le coltivazioni dell'olivo, della castagna, e della patata, ma assai note sono anche le bellezze storico-artistiche e paesaggistiche. Dagli Etruschi all'espansione di Roma, dall'epoca Medievale all'epoca Rinascimentale, di cui rimangono tracce straordinarie. In questo territorio inoltre ricade la Riserva Naturale di Monte Rufeno, area protetta dove fare interessanti escursioni. L'Alto Viterbese rappresenta infine la porta d'ingresso della via Francigena nella regione Lazio.
In questo Progetto di Filiera emerge in modo spiccato la capacità di aggregazione dei partecipanti. La patata, secondo indicazione CE, era esclusa dai fondi PSR 2007/2013. Grazie allo strumento PIF gli imprenditori del settore pataticolo hanno avuto accesso, in forma associata, al cofinanziamento PSR di cui hanno beneficiato, non solo le tre cooperative del CO.PA.VIT., ma anche Aziende private che hanno presentato progetti di miglioramento aziendale nel contesto della produzione della patata.
L'abilità nel fare rete è stato un motore che ha messo in movimento l'intera azione che ha dato vita a ciò che oggi è un vero e proprio impianto industriale. Rete, non solo tra i produttori, ma anche dialogo con le Amministrazioni Regionali e locali che hanno accolto questo tipo di percorso per valorizzare e aiutare un settore che nell'Alto Viterbese è il più importante.
Il PIL della zona è trainato dall'agricoltura per il 40-50%, e il fatto che le Amministrazioni siano state proattive è un segnale molto positivo. CO.PA.VIT. ipotizza di poter edificare una seconda struttura per chiudere la filiera dei legumi con la trasformazione in III Gamma.
Anche il rapporto con gli Istituti bancari, Credito Cooperativo di Pitigliano e Agrileasing, è stato fondamentale per sovvenzionare l'operazione finanziaria che richiedeva un'alta copertura.
Altro aspetto fondamentale del PIF è la misura 124, che fa da collante tra tutti i partecipanti, promuovendo azioni di ricerca per il miglioramento del prodotto. In questo caso, si tratta dell'elaborazione di un modello GIS previsionale per il controllo di un parassita del tubero, elaborato dall'Università della Tuscia, che in base alle condizioni climatiche fornisce indicazioni sulle cure agronomiche agli imprenditori a seconda delle zone.
L'azione preventiva, attraverso il modello previsionale studiato dall'Università, permette inoltre di diffondere una buona cultura sull'utilizzo dei presidi sanitari. Si tratta di uno studio utile a far capire l'importanza di alcuni comportamenti virtuosi che gli agricoltori devono avere sul territorio. Ma non solo. Per il corretto funzionamento, il sistema GIS sfrutta le stazioni meteorologiche presenti sui campi, dunque ancora una volta gli agricoltori sono chiamati in causa a fare rete: per restituire valore aggiunto, non solo all'economia, ma anche alla natura.
La filosofia di fondo che è alla base della misura, come anche di tutto il Progetto di Filiera, è quella di incrementare l'agricoltura sostenibile, in funzione dell'imprenditoria agricola. Il fatto stesso che l'idea progettuale sia partita dalla Riserva Naturale di Monterufeno, e che lo stabilimento si trovi a poca distanza dall'Area protetta ne è un indicatore importante.
Progettazione Integrata di Filiera - "Nuovi sbocchi produttivi e commerciali per la filiera della patata dell'alto viterbese" (Cod. PIF RL013)
MISURA 123 : € 7.120.520,22 - Acquisizione macchine
MISURA 124: € 241.122,29 - coordinamento attività, spese generali, analisi propedeutica della domanda potenziale e sbocchi di mercato, realizzazione progetto pilota per la difesa (lotta guidata) dagli insetti parassiti, realizzazione progetto pilota per la progettazione e gestione di un sistema di certificazione ambientale, realizzazione progetto pilota per la difesa (lotta guidata) dai patogeni della patata, realizzazione progetto pilota per la progettazione e gestione di un sistema
integrato di gestione aziendale
MISURA 111: € 12.890 - partecipazione ai corsi di formazione
MISURA 121: € 116.679,17 - miglioramento aziendale, potenziamento strutture e dotazione macchine ed attrezzi
TOTALE INTERVENTO: € 8.355.554,87
Investimento ammesso a operazione: € 7.491.211,68
Contributo concesso operazione € 3.076.555,25 €
Fonte: Intervista/Progetto/Dati economici Regione Lazio
A cura di: Roberta de Vito
I dati sono aggiornati a settembre 2012
CO.PA.VIT. è un Consorzio nato nel 2008 su stimolo della Riserva Naturale Monte Rufeno con l'obiettivo di dare nuovi sbocchi produttivi e commerciali alla filiera della patata dell'alto viterbese, la più importante coltura del territorio. Il Consorzio coinvolge le maggiori realtà locali produttrici di patate della zona, tre cooperative che associano oltre 600 produttori.
Il Consorzio è stato costituito con il fine di creare aggregazione tra gli imprenditori, e restituire valore aggiunto alla produzione, in un territorio dove la patata sta ottenendo il riconoscimento IGP. Nel territorio vengono prodotte circa 50mila tonnellate di patate all'anno, il 10-15% sono di fascia "C", per una quantità pari a circa 3.500/4.000 tonnellate. La superficie totale coltivata nella zona corrisponde a 1.200 ettari e la dimensione media aziendale si aggira intorno a 1,5 ettari. In merito alla portata annua, pressappoco il 70/80% (30.000/35.000 ton.) è concentrato nelle tre principali Cooperative, circa 315 produttori di patate.
Grazie al programma regionale "Natura in Campo" è stato possibile, da principio, realizzare lo stabilimento che oggi ospita l'impianto di trasformazione della patata. I Fondi sono andati al Comune di Acquapendente che ha ceduto lo stabilimento in uso al Consorzio. Nel 2008, grazie ai fondi del PSR 2007/2013 CO.PA.VIT ha partecipato alla Progettazione Integrata di Filiera, realizzando l'intera linea di lavorazione della patata di IV Gamma. In seguito, con la Misura 123 il Consorzio ha ottenuto nuovi fondi per eseguire i lavori di completamento della linea.