Un cocktail di tradizione, innovazione, accoglienza e arte
"...nuove radici e antiche tradizioni culturali del vino..."
Minervino Murge è adagiata sulle colline della Murgia barese. L'assenza di rilievi nelle zone poste ad ovest ed a nord del territorio consentono uno "sguardo lontano" che spazia dalle montagne della Basilicata, dove imponente si distingue il monte Vulture, alla piana del Tavoliere. Nelle giornate più chiare, la vista può arrivare a distinguere Foggia e, più a nord, il promontorio del Gargano, Monte Sant'Angelo, la città di Manfredonia e l'antistante golfo.
L'azienda agricola Tor de' Falchi, nata nel 1990, si sviluppa su una superficie di circa 11 ettari e ad un'altitudine media di circa 240 metri s.l.m. L'altitudine e gli spazi aperti creano un notevole arieggiamento che, combinato all'esposizione solare ottimale e alla composizione calcarea dei suoli, rendono questo territorio particolarmente vocato alla viticoltura. Attraverso i fondi del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e dell'OCM vino, Di Gaetano ha potuto costruire la cantina e ristrutturare i vigneti.
L'azienda è gestita dal titolare con l'aiuto dei figli e con il supporto di un enologo e di un cantiniere. Per l'esecuzione di alcune operazioni colturali, l'imprenditore si avvale di alcuni operai stagionali. Prestano consulenza un agronomo e un esperto in marketing.
Le produzioni vitivinicole si distinguono in "Nero di Troia ad acino piccolo di Canosa di Puglia", "Aglianico" e "Montepulciano" tutte certificate (DOCG, DOC e IGT ), per una produzione potenziale di circa 300.000 bottiglie l'anno.
Completano l'azienda nuove strutture dedicate all'accoglienza, ricavate nel sottotetto della cantina.
Innovazione, combinazione tra più strumenti di finanziamento, riscoperta delle tipicità locali in un'ottica valorizzazione del territorio sono gli elementi che distinguono l'idea imprenditoriale di Donato Di Gaetano. Il progetto è partito dal rinnovamento di un vigneto preesistente, realizzato attraverso l'adesione alla misura "ristrutturazione e riconversione dei vigneti" dell'OCM vino. Grazie a questo intervento l'imprenditore ha recuperato e valorizzato cultivar autoctone come il "Nero di Troia ad acino piccolo di Canosa di Puglia", l'"Aglianico" e il "Montepulciano". Il progetto è stato portato a compimento grazie all'adesione alla misura 121 "Ammodernamento delle aziende agricole", inserita all'interno del PIF "Vini DOC Castel del Monte", attraverso la quale Di Gaetano ha migliorato la sostenibilità dei processi di produzione con opere volte al risparmio energetico e alla tutela dell'ambiente. L'imprenditore, infatti, ha realizzato un moderno impianto di fito-depurazione per il trattamento delle acque reflue di lavorazione e di quelle civili. Le acque depurate, in aggiunta a quelle piovane rivenienti dai tetti e dai piazzali, vengono utilizzate per la subirrigazione. Inoltre, è stato realizzato un impianto fotovoltaico di circa 50 kwh sul tetto della cantina.
Recentemente l'azienda ha aderito alla Misura 311 "Diversificazione in attività non agricole - az. 1 "Agriturismo" gestita dal GAL "Murgia Più" per la ristrutturazione della vecchia masseria, attigua alla nuova struttura, che sarà adibita all'accoglienza di viaggiatori appassionati di enogastronomia.
L'iscrizione dell'azienda al "Consorzio DOC Castel del Monte",chepromuove azioni di tutela del marchio, ha consentito una maggiore conoscenza, tra i consumatori, della cantina e dei vini da essa prodotti. Inoltre, la creazione da parte dell'imprenditore di una fitta rete di relazioni con gli Enti pubblici e privati regionali (es. GAL Murgia Più) e nazionali (es. Confindustria,) gli hanno consentito di comprendere al meglio le dinamiche tecnico-economiche del comparto vitivinicolo.
Una curiosità riguarda la particolarissima scelta costruttiva di Di Gaetano. Per creare una perfetta armonia architettonica e spirituale, l'imprenditore ha voluto realizzare una cantina innovativa che, dal punto di vista architettonico, si ispira al movimento artistico del "Suprematismo", fondato da Kasimir Malevic nel 1915.
PIF "Vini DOC Castel del Monte"
Misura 111 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell'informazione - az. 1 - Formazione
Misura 114 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali
Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole
Investimento ammesso: € 1.992.500
Contributo concesso: € 797.000
Approccio Leader - GAL "Murgia Più"
Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole - az. 1 - Agriturismo
Investimento ammesso: € 290.000
Contributo concesso: € 145.000
Fonte: Intervista / Regione Puglia
A cura di Gaetano Pellegrino
I dati sono aggiornati a settembre 2013
L'azienda vitivinicola Tor de' Falchi si trova a Minervino Murge (BT) e si sviluppa su una superficie di 11 ha a circa 240 m s.l.m. nel cuore della Murgia barese. È nata nel 1990 per volontà di Donato Di Gaetano che grazie ai fondi del Programma di Sviluppo Rurale Puglia 2007/2013 ha potuto realizzare il suo progetto imprenditoriale.
L'azienda è gestita dal titolare con l'aiuto dei figli e con il supporto di un enologo e di un cantiniere. Per l'esecuzione di alcune operazioni colturali, l'imprenditore si avvale di alcuni operai stagionali. Prestano consulenza un agronomo e un esperto in marketing. Tra le cultivar più rappresentative si segnalano il Nero di Troia ad acino piccolo di Canosa di Puglia, l'Aglianico, il Montepulciano e il Moscato bianco reale di Canelli. L'azienda ha una capacità produttiva di circa 300.000 bottiglie l'anno.
I finanziamenti pubblici giocano un ruolo importante nella conduzione dell'azienda. Inizialmente presso Tor de' Falchi si coltivavano vecchi vigneti che producevano uva da vino trasformata in altre strutture. Nel 2009 l'imprenditore ha partecipato al PIF "Vini DOC Castel del Monte", attivando la misura 121 "Ammodernamento delle aziende agricole" grazie alla quale ha realizzato la cantina, l'impianto di fito-depurazione, l'impianto fotovoltaico e le strutture di accoglienza. Nel 2010 con l'OCM vino ha potuto ristrutturare il vigneto. Attualmente l'imprenditore ha partecipato al GAL "Murgia più" aderendo alla misura 311 "Diversificazione in attività non agricole" per il recupero dell'antica masseria da adibire a struttura di accoglienza.