L'innovazione al servizio dell'agricoltura di qualità
"...abbiamo deciso di aggregare l'offerta e puntare sull'innovazione per rafforzare la filiera corta cerealicola..."
L'area del Vulture-Alto Bradano si trova in provincia di Potenza, in un territorio vocato alla cerealicoltura, dove, tra fonti di acqua minerale e antichi vitigni d'Aglianico, si susseguono vaste estensioni a grano. Territorio ricco di storia, abitato dal neolitico, possiede bellezze storico artistiche di rilievo, tra cui: il Castello federiciano di Melfi, l'Abbazia della SS. Trinità a Venosa e la Cattedrale normanna di Santa Maria Assunta a Melfi. Importante è il patrimonio naturalistico-ambientale dove sono presenti boschi, sorgenti, e aree a pascolo.
La volontà di creare una filiera cerealicola corta, per migliorare la competitività delle aziende e ampliare lo sbocco di mercato, è all'origine dell'avvio di un'Associazione Temporanea di Imprese (ATI), che vede coinvolte aziende locali che beneficiano delle azioni del PSR. La partecipazione al Programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2007/2013, in particolare alla Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo, alimentare e forestale", ha permesso di dare l'avvio a sperimentazioni agronomiche sull'antica cultivar del frumento duro "Senatore Cappelli", per adottare alti standard qualitativi di produzione e condividere conoscenze e pratiche sulle migliori tecniche di coltivazione con le imprese del comparto.
Partecipano all'ATI 5 aziende agricole (Maddalena Lamastra, Angelo Lacivita, Antonio Di Cristo, Giuseppe Lamastra e Giulia Paradiso) e 1 azienda Agrituristica (Rocco Caivano) che, insieme, mettono a disposizione 25 ha di terreno per la sperimentazione e per la trasformazione dei cereali, e 1 pastificio della provincia di Potenza, cui si unisce il Centro di Ricerca CRA-CER di Foggia per la definizione e realizzazione dello studio.
Nello specifico, le realtà coinvolte hanno all'interno del progetto specifici ruoli. L'azienda capofila "Maddalena Lamastra" coordina, organizza il progetto e cura i rapporti con le istituzioni. Il Centro di Ricerca coordina il progetto dal punto di vista tecnico-scientifico, interagendo con le aziende agricole. Queste ultime si occupano della sperimentazione a livello aziendale, assicurando attrezzatura e manodopera per le operazioni agronomiche. Le attività vengono condotte in stretta collaborazione con i tecnici del CRA-CER e del Soggetto Capofila. Il pastificio si occupa delle prove di trasformazione della materia prima, al fine di esaltarne le caratteristiche organolettiche e tecnologiche. Il progetto mira anche a verificare la sostenibilità economica del modello cerealicolo proposto, in relazione alla gestione agronomica per ciascuna delle aziende agricole coinvolte. Inoltre, sono state studiate specifiche strategie di marketing - confezionamento ad hoc delle produzioni - e comunicazione - dépliant e materiali pubblicitari - per far conoscere i prodotti, ampliare gli sbocchi commerciali e certificare le produzioni con marchi territoriali.
Cooperazione, aggregazione, riscoperta delle tradizioni colturali locali sono le caratteristiche più significative del progetto "Buon Grano". Attraverso le risorse comunitarie del PSR Basilicata gli operatori coinvolti hanno avuto l'opportunità di cooperare, realizzare obiettivi comuni e creare nuove occasioni di sviluppo della filiera cerealicola.
La partecipazione al progetto, da parte delle imprese agricole lucane e del Centro di Ricerca, ha favorito la nascita di un modello per l'innovazione della filiera di grano duro, consentendo di recuperare antichi patrimoni genetici riconosciuti sul mercato come pregiati e molto apprezzati per il consumo agroalimentare.
La sperimentazione, condotta sui 25 ettari di terreno ripartiti tra le aziende lucane, ha favorito la selezione e l'adozione delle migliori tecniche di coltivazione e produzione del frumento di grano duro, ottenendo standard qualitativi eccellenti. Questa strategia mira a rafforzare l'identità e l'appartenenza ai luoghi di produzione, e a posizionare il prodotto in nuove nicchie di mercato.
Altro aspetto di rilievo è la trasferibilità del progetto, ovvero la definizione del metodo e la diffusione al territorio dei risultati legati alla sostenibilità economica. Questo è un fattore determinante per la crescita della filiera corta, a beneficio delle imprese del comparto e dell'intero territorio. In quest'ottica è stato definito il manuale di coltivazione in grado di fornire le linee guida per le colture individuate, alle aziende interessate alla pratica cerealicola sperimentata.
Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo, alimentare e forestale". Così suddivisi:
Finanziamento totale ammesso: € 157.100
Finanziamento totale concesso: € 109.970
Fonte: Intervista / Regione Basilicata
A cura di Diego De Luca e Teresa Lettieri
Dati aggiornati a marzo 2013
La costituzione dell'Associazione Temporanea di Imprese che ha dato vita al progetto "Buon Grano" nasce dall'esigenza di creare nuovi sbocchi di mercato per le aziende agricole, puntando su produzioni di qualità tipiche della zona del Vulture-Alto Bradano. Lo scopo dell'iniziativa è stato tutelare e valorizzare il patrimonio genetico delle antiche varietà di frumento duro tipiche della regione, come il "Senatore Cappelli", per proporre nuovi prodotti, diversificando l'offerta e acquisendo maggiore competitività.
La partnership in ATI vede coinvolte 5 aziende agricole e 1 azienda agrituristica, che mettono a disposizione 25 ha di terreno per la sperimentazione, il Centro di Ricerca CRA-CER di Foggia che supporta l'iniziativa dal punto vista tecnico-scientifico, e un pastificio della zona per la trasformazione del prodotto finito. La sperimentazione prevede l'adozione delle migliori tecniche di coltivazione e produzione del frumento di grano duro, ottenendo standard qualitativi eccellenti.
Grazie al Programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2007/2013, in particolare alla Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, nel settore agricolo, alimentare e forestale", è stato possibile avviare le sperimentazioni agronomiche, acquistare le attrezzature per la produzione di pasta essiccata, avviare la ricerca di nuovi canali di commercializzazione. Il progetto ha portato alla sperimentazione di un modello di ricerca trasferibile in campo, e alla definizione di tecniche di produzione e trasformazione ad altissimo potenziale di diffusione al territorio.