Aggregazione di produttori e rivalutazione della liquirizia come cultivar d'eccellenza
"...imparare a lavorare insieme puntando in un'unica direzione..."
L'area dell'Alto Ionio cosentino si trova nella zona settentrionale della Calabria, tra la Piana di Sibari e quella di Metaponto. Il paesaggio è molto vario: dalle spiagge ioniche, alle vette del Massiccio del Pollino. Nell'Alto Ionio cosentino è rinomata la produzione di agrumi, specie nella fascia costiera, rilevanti sono anche le coltivazioni dell'olivo, di vitigni antichi, di peperoncini. Tra le tipicità di questi luoghi una menzione meritano i fichi (DOP Fico del cosentino) e la liquirizia di Calabria DOP
La volontà di creare aggregazione tra i soggetti partecipanti alla filiera della liquirizia, per migliorare la competitività delle aziende e ampliare lo sbocco di mercato, è all'origine del PIF "Dalla DOP liquirizia di Calabria: ricerca, produzione, sviluppo e valorizzazione delle piante officinali autoctone ed innovazione in fitoterapia" che coinvolge 12 imprese agricole dell'alto Ionio cosentino, che conferiscono il prodotto non lavorato, 1 impresa di trasformazione (NatureMed), 1 centro di ricerca (Università della Calabria), 1 società editrice (L'Informatore Agrario) e 1 organizzazione professionale (Coldiretti).
Soggetto capofila del progetto è la Società Nature Med specializzata nella produzione e commercializzazione della liquirizia pura. La materia prima utilizzata è esclusivamente di origine calabrese, la Glycyrrhizia glabra typica detta anche "Cordara" ed è lavorata secondo gli standard dell'agricoltura biologica.
Nel 2008, con i fondi del PSR 2007/2013 l'azienda capofila ha promosso il Progetto Integrato di Filiera (integrazione tra le Misure 111 "Azioni nel campo della Formazione Professionale e dell'informazione - azione 3 Interventi di formazione individuale in azienda", 123 "Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali", e 133 "Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione"), che ha permesso la realizzazione di interventi volti a rendere più competitive le realtà agricole del settore. L'azienda di trasformazione grazie al cofinanziamento del PSR ha acquisto nuovi macchinari e potenziato la linea di produzione, aumentando le potenzialità produttive e, di conseguenza, il numero di conferitori, che sono raddoppiati passando da 6 a 12.
Sul territorio vengono prodotti dalle aziende del PIF annualmente circa 5000 q fra radice, estratto, e radice semilavorata di liquirizia, trasformati in bastoncini, tronchetti, polvere, scagliette, confetti, liquore e radice semilavorata di liquirizia, che corrispondono a circa il 20% della produzione regionale. Oggi, anche grazie al PIF, la liquirizia di Calabria è presente in maniera più capillare sul mercato, compare nelle principali esposizioni fieristiche nazionali ed estere del settore agroalimentare di qualità, contribuendo a promuovere il territorio regionale. I canali di commercializzazione sono i negozi al dettaglio, i negozi biologici, l'industria erboristica e all'ingrosso.
In questo Progetto di Filiera emerge la capacità di aggregazione dei partecipanti alla filiera, che grazie ad una rivalutazione delle caratteristiche uniche della liquirizia di Calabria, hanno avviato un processo di valorizzazione del prodotto biologico e di qualità, infatti, nel 2011 il prodotto ha ottenuto il riconoscimento DOP "liquirizia di Calabria". Aziende agricole, raccoglitori, trasformatori, ricerca scientifica e informazione hanno lavorato insieme per far rinascere il comparto calabrese della liquirizia, storicamente affermato ma che aveva conosciuto negli ultimi tempi un forte declino. I soggetti del partenariato hanno condiviso una nuova filosofia produttiva che parte dalla storica tradizione della trasformazione della radice di liquirizia innovando il processo in base alle nuove abitudini e alle esigenze del consumatore contemporaneo, attento alla qualità, all'origine della materia prima e alla salubrità del prodotto. Al fine di garantire una tracciabilità completa del prodotto, la radice di liquirizia raccolta e conferita all'azienda di trasformazione proviene da coltivazioni e da zone di produzione spontanea mappati ed identificati. L'innovazione nel processo di produzione e trasformazione, grazie all'acquisto di attrezzi e macchinari quali trituratore per la fase della sfibratura-macinatura, il cuocitore e l'astucciatrice, hanno permesso un aumento della quantità e della qualità lavorata, determinando un evidente miglioramento del reddito delle aziende agricole aderenti al PIF che raccolgono la radice e che la conferiscono all'azienda di trasformazione. Le ricadute sono evidenti anche sulle potenzialità di sviluppo economico del territorio aprendo per il futuro ampi margini di intervento imprenditoriali. La partecipazione delle imprese al PIF ha comportato oltre al consolidamento della posizione sul mercato anche l'introduzione in nuovi mercati a livello locale, nazionale ed internazionale. Altro aspetto fondamentale del PIF sono le misure 111 e 133, che sostengono azioni informative e di promozione al fine di rendere note le caratteristiche "uniche" del prodotto e creare nuovi sbocchi: si tratta dell'elaborazione di una nuova strategia comunicativa in joint venture con la Società Editrice "L'Informatore Agrario", partner del progetto integrato di filiera che punta a far conoscere, attraverso stampa e organizzazione di eventi, il prodotto e il processo di rilancio intrapreso. La partecipazione ad eventi fieristici delle aziende aderenti al PIF con propri stand informativi e con le degustazioni a base di liquirizia hanno permesso di far conoscere al vasto pubblico le caratteristiche organolettiche del prodotto, apprezzato, oltre che per la pasticceria, anche per altri utilizzi nell'ambito della gastronomia.
Misura 111 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell'informazione - azione 3
Investimento concesso € 48.000
Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
- Investimento concesso € 293.450
Misura 133 - Sostegno alle associazioni di produttori per le attività di promozione e informazione riguardanti i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare
- Investimento concesso € 140.000
Investimento ammesso PIF: € 846.901 di cui risorse pubbliche € 481.450
Fonte: Intervista/Dati economici: Regione Calabria Dipartimento Agricoltura
A cura di Emilia Reda ed Anna Tancrè
Dati aggiornati a luglio 2013
Imparare a lavorare insieme puntando in un'unica direzione
"Dalla DOP Liquirizia di Calabria" è un Progetto Integrato di Filiera promosso nel 2008 da Nature Med S.r.L., azienda di trasformazione e commercializzazione della liquirizia, con l'obiettivo di dare nuovi sbocchi produttivi e commerciali alla filiera della liquirizia di Calabria. Il Progetto Integrato di Filiera coinvolge le maggiori realtà locali produttrici di liquirizia della regione, una azienda di trasformazione, un'organizzazione professionale di categoria, un centro di ricerca e una società editrice nazionale.
Il Progetto è stato avviato con il fine di creare aggregazione tra gli imprenditori e restituire valore aggiunto alla produzione, in un territorio dove la liquirizia ha ottenuto il riconoscimento DOP. Nel territorio regionale vengono prodotti circa 5.000 quintali di radice di liquirizia, trasformata poi in radice semilavorata ed estratto di liquirizia.
Nel 2008, grazie ai fondi del PSR 2007/2013 e al PIF l'azienda di trasformazione capofila del progetto, la Nature Med, ha registrato un incremento produttivo di oltre il 50% portando il numero di conferitori da 6 a 12. L'aggregazione ha consentito la costituzione di una massa critica di circa 1.000 ettari di liquirizieti coltivati e spontanei. La strategia di informazione e promozione realizzata attraverso i fondi delle misure 111 e 133 del PSR, ha determinato una più incisiva penetrazione di mercato per il prodotto liquirizia.