Con questo lavoro, la Rete Rurale Nazionale continua a fornire, anche per la programmazione 2023-2027, la ricostruzione di un quadro di sintesi, che prende in considerazione entrambe i pilastri della PAC, ponendo l'attenzione sugli aspetti finanziari delle scelte operate su primo e secondo pilastro ma anche sui principali indicatori di risultato previsti nel Performance monitoring and evaluation framework (PMEF), che rappresentano uno degli elementi principali della transizione dalla conformità alla performance, alla base del New Delivery Model della nuova PAC.
L'impostazione strategica dell'intervento AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System) nell'ambito della PAC italiana è descritta nel capitolo 8 del PSP e prevede 9 interventi, di cu 3 nelle tipologie relative alla "Cooperazione" (art. 77) e 6 in quelle di "Scambio di conoscenze e informazioni" (art. 78); la spesa pubblica totale prevista è di circa 422,5 milioni di euro.
Il presente numero di PSRhub riporta, in maniera esemplificata, la strategia nazionale a sostegno degli interventi settoriali attuata a livello regionale secondo una governance condivisa con le Autorità regionali. Nell'ambito degli interventi settoriali emergono alcune novità. La prima è che il new delivery model ha di fatto posto fine alla programmazione per interventi, facendo emergere la necessità di una strategia unitaria in cui gli interventi settoriali concorrono assieme alle altre politiche e strumenti, alla realizzazione degli obiettivi della PAC. Una seconda novità risiede nell'aver esteso l'attuale modello di finanziamento e funzionamento delle Organizzazioni di Produttori e Associazioni di Organizzazioni di Produttori dell'ortofrutta anche al settore olivicolo-oleario. La terza è la possibilità di istituire nuovi interventi settoriali a favore di prodotti o settori attualmente non coperti, secondo il modello ortofrutticolo.
Uno dei punti nodali e strategici del PSP 2023-2027, attraverso i quali l'Italia punta ad "assicurare la transizione ecologica del settore agricolo, alimentare e forestale", riguarda proprio gli interventi a finalità climatico-ambientali a sostegno delle aziende nell'adozione di pratiche agro-ecologiche che, direttamente o indirettamente, promuovono la transizione ecologica impegnando circa un terzo delle risorse del PSP, tra I e II pilastro, previste per il quinquennio 2023-2027.Gli eco-schemi, in particolare, destinatari del 25% delle risorse assegnate agli Aiuti Diretti, rappresentano un nuovo strumento per "premiare" gli agricoltori che scelgono di assumere volontariamente impegni aggiuntivi alla condizionalità, indirizzati alla sostenibilità ambientale e climatica.
Il Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP) definisce una strategia articolata che individua nel Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQBNA), approvato con decreto interministeriale 2 agosto 2022, di concerto con il Ministero della Salute, uno degli elementi chiave per accelerare il processo di transizione verso un modello allevatoriale più sostenibile, migliorare il benessere degli animali, innalzare la qualità delle produzioni agroalimentari, contrastare il fenomeno dell'antimicrobico resistenza (AMR) e rendere più trasparente il mercato agroalimentare.
Il 2 dicembre 2022 è stato approvato con Decisione di esecuzione della Commissione europea (C(2022) 8645 final) il Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP) dell'Italia. L'approvazione del PSP arriva alla fine di un articolato processo di negoziazione e confronto con la Commissione europea avviato con la notifica della prima proposta di strategia il 31 dicembre 2021.Il PSP rappresenta una strategia ambiziosa rispetto a diversi obiettivi di competitività, sostenibilità ambientale, equilibrio territoriale e qualità degli alimenti, ponendosi in stretta sinergia con altre politiche non strettamente agricole che ne rafforzano, tuttavia, la portata e l'efficacia: dal PNRR alle politiche di coesione. Per la prima volta, tutti gli strumenti finanziabili attraverso i due principali Fondi europei che interessano il settore primario, il FEAGA e il FEASR, rientrano in un unico documento di programmazione comune a livello nazionale, delineando una strategia nazionale per il settore agricolo, agroalimentare e forestale.Il Piano prevede nel complesso 173 interventi, tra Primo e Secondo Pilastro, e risorse finanziarie per quasi 37 miliardi di euro complessivi per il periodo 2023-2027, con i quali affrontare le esigenze espresse dal territorio, puntando al potenziamento della competitività del sistema agro-alimentare e forestale in ottica sostenibile, al rafforzamento della resilienza e vitalità dei territori rurali, alla promozione del lavoro agricolo e forestale di qualità e alla sicurezza sui posti di lavoro, al sostegno alla capacità di attivare scambi di conoscenza, ricerca e innovazioni e all'ottimizzazione del sistema di governance.
Nel presente lavoro offriremo una visione di sintesi sugli strumenti di cooperazione utilizzati nei PSR italiani, evidenziandone punti di forza e di debolezza nel processo di implementazione. Al contempo, allungheremo lo sguardo sugli strumenti di politica nazionale che puntano allo stesso obiettivo, soffermandoci sulle Reti di impresa e sui Contratti di filiera e di distretto, dopo aver mostrato come si presenta oggi la cooperazione agroalimentare italiana.
Il quadro finanziario pluriennale (QFP) definisce gli importi massimi annuali (i cosiddetti "massimali") di cui l'Ue può disporre in settori diversi (le cosiddette "rubriche") per un determinato periodo di tempo. L'attuale QFP copre un periodo di sette anni, dal 2014 al 2020. Ad oltre due anni dalla comunicazione COM(2018) 321 final con la quale la Commissione ha presentato la proposta di bilancio pluriennale (QFP) per il settennio 21-27, il 17 dicembre scorso il Consiglio Ue ha definitivamente adottato, a seguito di un percorso negoziale abbastanza difficoltoso, il futuro quadro finanziario pluriennale (Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093) per il finanziamento di tutte le politiche europee. L'arrivo della pandemia e della conseguente situazione di crisi venutasi a creare in tutta Europa, hanno spinto la Commissione europea a proporre un nuovo strumento temporaneo di ripresa, previsto per riparare ai danni economici e sociali immediati causati dal coronavirus e "creare un'Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future", il Next Generation EU (Regolamento (UE) 2020/2094 del Consiglio del 14 dicembre 2020), con una dotazione pari a 750 miliardi di euro, (a prezzi 2018). Le risorse del Next Generation EU si andranno a sommare ad un Quadro Finanziario Pluriennale che prevede un impegno di 1.074,3 miliardi di euro (a prezzi costanti 2018) per il finanziamento di tutte le politiche europee nel settennio (risorse cosiddette ordinarie).
La programmazione 2014-2020 dello Sviluppo Rurale, caratterizzata da un avvio piuttosto lento dovuto a problematiche di ordine procedurale, e nell'ultimo periodo condizionata anche dall'emergenza COVID-19, al 31 dicembre 2019 mostra un soddisfacente livello di impegno delle risorse programmate per il settennio, a cui tuttavia si accompagna ancora, a livello generale, uno stentato avanzamento della spesa. Il documento propone una panoramica dello stato di avanzamento dei Programmi non solo dal punto di vista finanziario ma prendendo in considerazione anche i principali indicatori di risultato (gli output) dell'attuazione.
Un percorso di approfondimento a supporto delle Autorità di gestione (AdG) dei PSR per l'attuazione e l'implementazione degli strumenti finanziari.
Leader: approccio territoriale, contenuti delle strategie locali, confronto con PSR ed avanzamento finanziario della Misura 19 al 30 giugno 2019.
Dopo le prime 4 annualità dall'avvio dei Programmi di Sviluppo rurale per il settennio 2014-2020, l'attuazione finanziaria, al 31/12/2018, registra una spesa complessiva di circa 6 miliardi di euro a fronte di un totale di risorse attivate di circa 11 miliardi corrispondenti ad oltre il 54% delle risorse pubbliche complessivamente previste.
In accordo con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite e con gli impegni assunti dall'Unione europea nell'accordo di Parigi, la proposta sul futuro quadro finanziario pluriennale alza l'asticella dell'obiettivo climatico a un livello più ambizioso.
La questione del ricambio generazionale in agricoltura è al centro degli obiettivi comunitari per lo sviluppo del settore agricolo e delle aree rurali. Questa rappresentazione grafica si sofferma sui dati relativi alle misure a favore dei giovani agricoltori del I e II pilastro.
I PSR italiani per far fronte ai ritardi, rispetto ai principali competitor europei, in termini di concentrazione dell'offerta, miglioramento del rapporto tra produttori e primi acquirenti, auto-organizzazione dei produttori tramite la cooperazione, l'associazionismo, i contratti e l'inter-professione, protagonismo delle imprese agricolo e distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera, oltre agli strumenti previsti dal Reg. 1305/03 (misura 9 e misura 16) prevede l'attivazione dei progetti integrati di filiera (PIF).
Realizzare un quadro di sintesi dei due pilastri con riferimento agli obiettivi perseguiti che agli strumenti attivati da ciascun paese. Questo lo scopo che ha spinto alla creazione di uno strumento di consultazione versatile e immediato, che riassume l'orientamento degli Stati membri in merito all'attuazione della riforma della PAC. Le singole schede, redatte a livello di Stato (con l'eccezione di quelle del Regno Unito realizzate per nazione), forniscono in modo standardizzato informazioni di dettaglio sulle scelte fatte dai paesi in merito al primo e al secondo pilastro della PAC.