La programmazione dello Sviluppo rurale 2014-2020 prende avvio in un contesto difficile, caratterizzato dagli effetti della crisi economico-finanziaria tuttora in corso e da una forte austerità sotto il profilo delle politiche fiscali e di bilancio. In un simile scenario, gli Strumenti finanziari possono fornire un importante contributo all'efficienza e all'efficacia dei programmi.
Queste considerazioni trovano conferma nel quadro normativo dell'Unione relativo ai Fondi strutturali e di investimento europei. I nuovi regolamenti infatti, a differenza di quanto avveniva in passato, prevedono una disciplina ampia e dettagliata per l'utilizzo di Strumenti finanziari nell'ambito dei Programmi. L'obiettivo è quello di favorire le Autorità di gestione, tramite una strumentazione normativa più certa e di facile accesso anche ad Amministrazioni prive di uno specifico know-how, garantendo allo stesso tempo un utilizzo più rigoroso degli strumenti finanziari, evitando utilizzi impropri o inefficienti degli stessi.
Obiettivi del documento
Tra le principali novità del nuovo quadro normativo rientra la valutazione ex ante degli strumenti finanziari, finalizzata a garantire, che l'utilizzo di Strumenti finanziari nei Programmi, sia giustificato da oggettivi elementi di fatto e che le tipologie di Strumenti utilizzati, la loro struttura di governance e le scelte in merito alle modalità di implementazione, siano frutto di una valutazione ponderata, effettuata anche tenendo presenti i risultati potenziali di scelte alternative.
Con il presente documento, la Rete rurale intende avviare un percorso di supporto alle Autorità di gestione per la redazione della valutazione specifica che dovrà accompagnare ciascun PSR nel quale siano utilizzati Strumenti finanziari. Obiettivo finale di questa attività sarà la pubblicazione di un documento nazionale di valutazione, che potrà fornire una guida, sia in termini metodologici che di fonti dati, per la redazione degli specifici documenti regionali. Poiché il completamento del documento complessivo richiederà alcuni mesi di lavoro, la decisione è stata quella di pubblicare i risultati parziali ottenuti sui vari aspetti della valutazione, in modo da fornire un primo supporto alle Autorità di gestione nella redazione dei programmi e nei negoziati con la Commissione europea, in attesa del documento finale di valutazione, la cui pubblicazione è prevista entro il termine di approvazione dei Programmi.
Struttura del documento
Il documento si focalizza sui primi due elementi del percorso logico che porterà alle conclusioni definitive della valutazione. In particolare, in questa prima fase sono stati analizzati due aspetti:
1. Il contesto generale del settore agricolo e la struttura delle imprese agricole italiane, in particolare evidenziando gli elementi che impattano negativamente sulla competitività dell'agricoltura italiana. Si tratta sostanzialmente di un'analisi analoga a quella condotta per l'Accordo di partenariato e i singoli programmi, rielaborata con maggiore focalizzazione sugli aspetti della competitività dell'accesso alle risorse finanziarie;
2. un'analisi del mercato del credito per il settore agricolo, nella quale, ad un generale quadro di contesto segue una stima quantitativa della domanda di credito non soddisfatta, nel corso degli ultimi anni, dall'offerta bancaria. Tale stima è basata su un modello econometrico.
Risultati parziali ottenuti
I risultati ottenuti mostrano come, le debolezze strutturali del settore agricolo che la Politica di Sviluppo rurale si propone di affrontare (quali la polverizzazione delle imprese, l'età avanzata dei conduttori, la frammentazione e l'inefficienza della filiera ecc.) si associano ad un rilevante gap tra domanda e offerta di credito per gli operatori agricoli, ampliatosi soprattutto a seguito della crisi economico-finanziaria tuttora in corso.
Queste prime conclusioni dimostrano l'utilità di proseguire nello sforzo di valutare i possibili effetti dell'utilizzo di Strumenti finanziari nell'attuazione dei Programmi 2014-2020, in considerazione dei potenziali vantaggi che gli stessi possono offrire, rispetto alle più tradizionali forme di aiuto a fondo perduto, nell'attuazione di politiche di incentivo agli investimenti in un contesto di restrizione creditizia.
In particolare, sulla base dei risultati del modello econometrico utilizzato, appare confermato che il forte calo delle erogazioni creditizie a medio e lungo termine destinate alle imprese agricole registrato negli ultimi anni (-65% nel periodo 2011-2014), è effettivamente dovuta ad una restrizione dell'offerta di credito, non riconducibile ad un peggioramento generale del merito di credito delle imprese (l'analisi condotta sul rating delle imprese, sulla base dei dati FADN, dimostra che la crisi non ha avuto un rilevante impatto sul merito creditizio delle imprese del settore). In sostanza, i risultati del modello restituiscono l'effettiva esistenza di un gap, che può essere quantificato in circa 116 milioni di euro per anno nel triennio 2010-2012. L'applicazione del modello alle singole realtà regionali, mostra come questo valore sia distribuito su tutto il territorio nazionale, con valori più elevati al nord in termini nominali, ma molto rilevanti anche nelle regioni del sud, qualora il dato sia considerato in rapporto alle dimensioni dei mercati locali del credito.
Passi successivi
Come detto in precedenza, la presente fase di studio, pur offrendo alcuni risultati di grande importanza, non rappresenta che un primo passo verso il completamento della valutazione nazionale. I risultati sul gap di mercato precedentemente citati, pur essendo un elemento chiave del documento, non esauriscono i contenuti della valutazione. In particolare, la dimensione monetaria del gap rilevato non può essere considerata automaticamente corrispondente alla dimensione finanziaria ottimale (tantomeno alla dimensione finanziaria massima) degli Strumenti finanziari nel contesto nazionale o regionale.
Acquisita la quantificazione del differenziale tra domanda e offerta per il periodo 2010-2012, si dovrà procedere alla stima del gap atteso per il periodo 2014-2020, sulla base naturalmente del dato storico, ma anche di un'analisi del possibile andamento futuro di alcune variabili fondamentali (previsioni macroeconomiche, posizione di bilancio e prestazioni economiche degli istituti di credito, evoluzione della normativa bancaria ecc.).
Successivamente, sarà necessario procedere all'analisi degli strumenti finanziari nazionali individuati. Questi in particolare, dovranno non solo essere analizzati in termini di idoneità rispetto alla copertura del gap di mercato individuato, ma anche essere oggetto di un'analisi comparativa del valore aggiunto che possono offrire rispetto a forme alternative di intervento (altri potenziali strumenti finanziari o sovvenzioni dirette a fondo perduto). La comparazione dovrà essere condotta sia sulla base di indicatori quantitativi (leva finanziaria, rientri di risorse a fine programmazione ecc.) sia di valutazioni qualitative (acquisizione di know-how nella valutazione dei progetti, maggiore disciplina finanziaria dei beneficiari ecc.).
Infine, con riferimento agli stessi strumenti, sarà necessario procedere all'analisi di una serie di altri elementi richiesti dal regolamento, quali la coerenza con altre forme di intervento pubblico, la compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato, l'analisi delle passate esperienze in materia e il contributo fornito agli obiettivi del Programma.