1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu di sezione
 
Rete Rurale Nazionale
Home Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ENRD Stampa Iscriviti alla newsletter RSS Feed Vai al sito in inglese Twitter Facebook Youtube
RRn
 
Cos'è la RRN
AREE TEMATICHE
ARCHIVI
SERVIZI
 

Contenuto della pagina

Forum Forum - Api

Discussione: uso antibiotico?

<< <
> >>
Autore Messaggio
Zacchetti Francesca

Mercoledì 10/03/10 06:31

uso antibiotico?

alcuni apicoltori reclamano l'ingiustizia della legge che vieta l'uso dell'antibiotico nella gestione degli alveari. Lasciando perdere vautazioni morali e opinioni ho cercato di valutare vantaggi e svantaggi.
Il consumo pro-capite di miele in Italia , per quanto abbia avuto di recente un incremento, è sempre stato basso a confronto con il resto di molti paesi europei perchè tradizionalmente è visto non come alimento, ma quasi come una "medicina", con qualità terapeutiche naturali, che vengono dal miele in quanto tale.
Cosa comporterebbe la presenza di antibiotico nel miele? Devo dedurre un calo dei consumi.
La tolleranza di una quantità di antibiotico lascerebbe libero accesso all'importazione di miele da paesi che ora i compratori considerano a rischio, perchè sanno per esperienza che è facile trovare antibiotico.Devo immaginare che avremmo un calo di prezzi.
E veniamo alle nostre api. Dovremmo usare antibiotico per curarle? Ma tutti sanno benissimo che l'antibiotico non cura le patologie delle api ma le copre, le nasconde temporaneamente.
Così mentre sarebbe ora che facessimo qualche passo avanti in termini di selezione faremmo un grande passo indietro.
Si fanno tanti appelli negli ultimi tempi per le nostre api, per aiutarle , per fermare le morie e con l'antibiotico saremmo i primi ad introdurre una nuova fonte di indebolimento.
Infine con la crescente vendita di api di questi anni, trattamenti farmacologici che coprono le patologie comporterebbero una più ampia diffusione delle patologie.
Vantaggi?
Non me ne viene mente nessuno, perciò qualche collega che chiede l'introduzione dell'antibiotico nel trattamento delle api me li illustri per favore.

LUCA LONDEI

Lunedì 22/03/10 22:52

Re: uso antibiotico?

Il discorso è assai complesso. Di fatto gli antibiotici sono vietati, ma ritengo inammissibile che l'unica "cura" consentita per certe patologie (malattie dellla covata) sia la soppressione della colonia. L'uccisione non è una cura!
L'apicoltura necessita, rapidamente, di alternative valide che permettano di salvare le api e lavorare nella legalità, come succede in qualsiasi altro tipo di allevamento dove gli animali vengono curati e non uccisi dagli stessi allevatori.
Diciamo che c'è una carenza di ricerca e di leggi capaci di stare al passo con i tempi.
L'apicoltura è ormai un allevamento e non è più tempo di vuoti proclami e di criminalizzazione indescriminata dei malcapitati apicoltori lascati da soli, in balia degli eventi.

Massimo Benvenuti

Mercoledì 24/03/10 10:24

Re: uso antibiotico?

Non ci sono vantaggi dall'uso degli antibiotici, anzi il contrario. Purtroppo, di fronte alla preoccupante incidenza dell'infezione di peste americana, parte degli apicoltori, nell'errato convincimento di prevenire lo sviluppo di focolai di malattie, preferisce affidarsi all'utilizzo di sostanze antibiotiche (una sorta di pratica "a calendario"). La diffusione di questa pratica ha portato a tre conseguenze negative:
1) ha contribuito al radicarsi dell'infezione allo stato latente o sub-clinico;
2) compromissione dell'immagine del prodotto e, quindi, il lavoro di molti apicoltori;
3) il fenomeno della farmaco-resistenza, ovverosia alla progressiva assuefazione del
microrganismo.
Si può pertanto affermare che gli antibiotici sono, purtroppo, un fatto "culturale": si utilizzano, ad esempio, su consiglio del conoscente o perchè si ritiene non arrechino danno. Si impiegano quindi per "comodo", abitudine e non perfetta conoscenza del problema (a cominciare dal fatto che la peste americana è causata da un microrganismo sporigeno: l'antibiotico non è efficace contro le spore). Quindi sostanzialmente si maschera il problema, ma non lo si risolve.
L'argomento potrebbe essere arricchito da numerose altre considerazioni ma, comunque, è bene non utilizzare gli antibiotici ed osservare le note " buone pratiche apistiche".
Recentemente, sempre su SOS api, è stato pubblicato un documento "Programmazione delle iniziative nel settore apistico" in cui , in una sezione introduttiva viene evidenziato il problema degli antibiotici, anche con riferimento all'immagine del prodotto principale, il miele (vedasi "Analisi SWOT")

Riccardo Polide

Venerdì 26/03/10 22:32

Re: uso antibiotico?

L'utilizzo degli antibiotici in qualunque forma nella lotta alle forme pestose che colpiscono le api non ha alcun significato.
Il malcostume importato dagli americani nel dopoguerra non può davvero in nessun modo costituire uno strumento di lotta contro queste malattie. La ricerca di analoghe soluzioni con antibiotici di nuova generazione o meno consueti non rappresenta un indice di maggior furbizia dell'apicoltore ma solo una ulteriore dimostrazione che l'intelligenza è stata usata nella direzione sbagliata.

Sappiamo tutti che gli antibiotici funzionano come batteriostatici e quindi (resistenze specifiche a parte) riescono ad avere una qualche efficacia solo nei confronti delle forme vitali degli stessi batteri.
Nel caso della peste americana il patogeno può addirittura attraversare una fase sporigena in cui diventa sostanzialmente inattaccabile.
I testi di apicoltura degli anni settanta riportavano curiosamente l'affermazione che queste spore riescono a sopravvivere parecchie ore in una soluzione costituita da un litro di sciroppo zuccherino e 3 etti di antibiotico!!!!! Una pura follia!!!! E gli apicoltori non riescono a rendersi conto di fronte a tali dati che non esiste alcuna speranza di successo ?

Le capacità analitiche attuali dei laboratori più evoluti sono in grado di trovare un grammo di antibiotico in 30 mila quintali di miele?
Che senso può avere dunque anche la prassi di "medicare" le sole famiglie malate di fronte a simili problemi di residualità?

I principali problemi nel caso delle forme pestose sono rappresentati da batteri e spore presenti nelle stesse api ma anche e soprattutto sui favi.
Il tamponare con antibiotici queste infezioni è solo il presupposto per fare come lo struzzo.
Noi non siamo in grado di risolvere il problema ma il tentativo di nasconderlo con antibiotici finirà sicuramente per peggiorare la situazione dei nostri apiari negli anni seguenti. La carica batterica presente su quei favi tenderà ulteriormente a crescere e magari nel frattempo saranno stati spostati a costituire altri nuclei o famiglie con una crescita esponenziale dei guai.
Il conto prima o poi si paga!!! Purtroppo però possono pagarlo anche altri apicoltori limitrofi del tutto ignari e tutto questo non va bene affatto.

Giorgio M. BALESTRA

Giovedì 01/04/10 16:48

Re: uso antibiotico?

Come per ogni essere vivente l'impiego di antibiotici è, se possibile, da evitare/sconsigliare per differenti motivi:

l'instaurarsi di popolazioni microbiche resistenti;

l'inquinamento dell'ambiente;

l'inquinamento del miele;

la distruzione dell'immagine, e non solo, dei prodotti biologici soprattutto da un punto di vista qualitativo;

sicuramente la ricerca deve e può fare molto in questo senso.

Lavorare sull'individuazione di sostanze naturali in grado di proteggere i telaini come di verificare la loro azione direttamente nei confronti di differenti agenti patogeni (peste americana, p. europea, ecc.) potrebbe essere di grande aiuto.

Valutare la presenza di determinati patogeni nel miele, inoltre, permetterebbe, di fare un lavoro a ritroso, e di individuare, probabilmente per tempo, situazioni di infezioni, quando i loro valori sono ancora piuttosto bassi.

Ugualmente lavorare sulla selezione di famglie al fine di ottenerne con minor suscettibilità a questi parassiti aiuterebbe uguallmente gli apicoltori.

In sostanza, ricerca, sperimentazione ed applicazione dei risultati.

zucconi giovanni

Giovedì 01/04/10 23:09

Re: uso antibiotico?

Riguardo agli antibiotici vorrei potermi associare alle idee di Londei che stimo tantissimo per aver avuto il coraggio di scrivere una cosa simile.
Perche chi chiede di avere la possibilita di poter usare antibiotici e' un "apicoltore scarso che non riesce a controllare una patologia cosi semplice e' propio un hobbista"!!!!!!!!!
Allora e' molto meglio dire di essere puliti senza una spora di peste (avendo anche qualche migliaio di alveari) e poi di nascosto fare quello che fanno o facevano fino a ieri la maggioranza degli apicoltori grandi e piccoli.
Quando si parla di antibiotici bisognerebbe avere sempre dietro la macchina della verita.
L'anno scorso sono stato ad un convegno di carattere nazionale ed ho sentito il presidente di una associazione regionale dire di non avere mai usato antibiotici pero' mentre lo diceva aveva un fiatone come se stesse correndo o come se fosse una persona gravemente malata di asma! era sano e non stava correndo, solo che stava dicendo una grande bugia davanti a persone che lo conoscevano e che sapevano!!!!!
il problema e' : non lo dice nessuno ma li usano quasi tutti!!!!!!!!!!!!!

Una piccola riflessione senza entrare troppo nel merito perche dopo una giornata passata a guardare api sono molto stanco.
Tutti tuonano contro gli antibiotici ma prima di tutto bisognerebbe poterli utilizzare legalmente il che non significa obbligo di utilizzo.

Non vorremmo aumenti di limiti di residuo quindi non vedo perche la cosa crei allarmismi soprattutto tra gli apicoltori bio che cosi potrebbero avere un motivo in piu' di distinzione!!

La cosa che secondo me deve creare allarmismo e' il fatto che se la notizia e' vera come affermava chi me l'ha raccontata, sembrerebbe che rappresentanti di apicoltori europei insieme a rappresentanti di confezionatori hanno firmato un accordo per alzare i limiti dei residui raddoppiando quelli attualmente in vigore! favorendo di fatto solo i confezionatori e gli importatori!!!!!!!!!!!!!

Zacchetti Francesca

Domenica 04/04/10 12:36

Re: uso antibiotico?

Io non credo sia un apicoltore scarso chi si ritrova la peste a casa, credo che a tutti prima o poi sia capitata,ad hobbisti e professionisti, il problema è che l'antibiotico non la cura, la cela temporaneamente, e una malattia contagiosa celata è più facilmente e rapidamente diffondibile.
Qualche giorno fà un amico veterinario mi ha raccontato un storiella.
Un allevatore di vacche era continuamente angosciato dalle malattie delle sue bestie, ogni tre per due saltava fuori una nuova infezione, una nuova patologia e l'amico veterinario le curava, somministrava i farmaci ma continuava a ripetergli che il problema del suo allevamento era l'eccessivo numero di capi, esagerato per le strutture, pertanto, o adeguava le strutture o diminuiva gli animali.
L'allevatore esasperato dalle malattie si decise un giorno a ridurre i capi, del 30% mi pare.
Dopo due anni quell'allevatore è contentissimo perchè ha vista invariata la quantità di produzione, è diminuito il lavoro e non deve più pagare ogni anno qualche migliaio di euro in farmaci.
Bona Pasqua a tutti!

zucconi giovanni

Domenica 25/04/10 21:43

Re: uso antibiotico?

la risposta della sig. zacchetti mi spiazza purtroppo non mi intendo di vacche!
gli animali che si ammalano come i cristiani vanno curati!
ne uccisi ne messi a lazzaretto!!!!!!!!!!

Zacchetti Francesca

Giovedì 29/04/10 05:24

Re: uso antibiotico?

Sono certa che lei ha compreso benissimo.
Comunque, reclamiamo risposte, indicazioni, consigli da parte dei ricercatori. Riguardo l'utilizzo dell'antibiotico la "scienza" dice da sempre ciò di cui troviamo verifica con l'eperienza di campo, che l'antibiotico NON CURA le api, anzi usando antibiotico maltrattiamo le nostre api, inseriamo un ulteriore elemento di debolezza, diventiamo diffusori di gravi patologie.
Se poi vogliamo dare retta alla scienza solo quando dice ciò che ci fà comodo, allora forse non meritiamo risposte!

NICOLA DELLA LONGA

Venerdì 14/05/10 13:29

Re: uso antibiotico?

SONO D'ACCORDO SULLE RIFLESSIONI IN MERITO ALL'ANITBIOTICO ANCHE SE CREDO CHE QUALCHE MEDICINALE DEBBA ESSERE USATO ANCHE PER LA CURA DELLE API. MANGIAMO OGNI GIORNO CARNI RIPIENE DI ANTIBIOITICI UOVA, LATTE CON TOLLERANZE DI PPB ALTISSIME E CI CHIEDIAMO COSA POTREBBE FARE AL NOSTRO ORGANISMO L'ANTIBIOTICO NEL MIELE? NIENT'ALTRO CHE QUELLO CHE CI FANNO TUTTI GLI ALIMENTI CHE MANGIAMO, L'ARIA CHE RESPIRIAMO E L'ACUQA E IL VINO CHE BEVIAMO. CON QUESTO APRIAMO GLI OCCHI CHI MANGIA E PRODUCE MIELE NON VIVE IN UN ALTRO MONDO E ALLORE SI GUARDI INTORNO E CAPISCA CHE PER SALVARE LE API OCCORRE ESSERE UNITI IN UNA LOTTA INTELLIGENTE RISPETTO AL MONDO A CUI APPARTENIAMO E NON CREDERE ALLA BEFANA NEL 2010. POSSIAMO SALVARE LE API E LA PRODUZIONE DEL MIELE SOLO ESSENDO UNITI E NON FARCI GUERRA TRA PRODUTTORI E CONFEZIONATORI E TRA CONSUMATORI. TUTTI VORREMMO UNA SIUTAZIONE MIGLIORE MA TANTI PICCOLI PENSIERI DI OGNI APICOLTORE, DA SOLI, SI PERDONO NELL'ARIA COME IL VENTO.

<< <
> >>