Il budget di salute

La libertà di scelta del proprio percorso riabilitativo



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Evoluzione del concetto di salute

L’atto di costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sancisce che «La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non solamente un’assenza di malattia» (1948)

 

La salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia (OMS 1998).

 

La salute è “la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive”. (OMS 2011). 

 

Viene quindi intesa come convivenza e accettazione dello stato di salute di quel momento che comunque consente la capacità di autogestirsi, quindi di vivere, anche in condizioni di irreversibile perdita di salute o di disabilità.

Il contesto

La centralità della persona ed il valore dei legami di comunità sono gli assunti che sostengono le linee d’intervento della progettualità individuale

 

Nelle società occidentali i sistemi di welfare stanno vivendo un’evoluzione: i servizi di cura e di inclusione sociale sono programmati sempre più spesso su base locale, con il coinvolgimento del Terzo Settore, maggiormente modellati sulla persona e i suoi bisogni.

 

Un cambiamento dovuto alla crisi delle risorse pubbliche, all’esigenza di una modernizzazione del welfare e delle modalità di governance nell’ottica di una maggiore efficacia ed efficienza dei servizi, nel contesto dell’evoluzione sociale, economica, culturale e politica delle società attuali.

Il sistema integrato di interventi nella legislazione italiana

Il cambiamento si registra anche a livello normativo. La L.328 del 2000, al capo V, declama: «Il sistema integrato di interventi e servizi sociali si realizza mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche, e la definizione di percorsi attivi volti ad ottimizzare l'efficacia delle risorse, impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte» ed individua il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi.

 

Il Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato: caratteristiche

  1. Centralità del progetto individuale: non più individuazione dei servizi da erogare, ma mete e obiettivi di inclusione sociale
  2. Massima partecipazione della persona con fragilità alla stesura del proprio Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato: cambio di passo per il sistema di welfare
  3. Individuazione di un care manager che garantisca il corretto uso delle risorse, sia umane che finanziarie, per la realizzazione del PTRI
  4. Monitoraggio dell’efficacia del progetto, in termini di miglioramento della qualità della vita della persona, che consenta, in base alle risultanze, eventuali necessari correttivi al progetto iniziale

Il Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato: caratteristiche

Il Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato (PRTI) abbraccia diversi aspetti della vita, quali:

  • apprendimento/espressività,
  • casa/habitat sociale,
  • formazione/lavoro,
  • socialità/affettività,
  • nella logica della centralità della singola persona.

Il Budget di salute: definizione e modelli di erogazione delle risorse economiche

Strumento di definizione quantitativa e qualitativa delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo volto a restituire centralità alla persona, attraverso un progetto individuale globale

-- Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità

È indirizzato a persone con disabilità psichica o fisica, ex detenuti, ex tossicodipendenti, ecc. per le quali il percorso riabilitativo deve prevedere sia aspetti sanitari sia sociali.

Due sono i modelli di erogazione delle risorse: diretto e indiretto.

L’applicazione del Budget di salute in Italia

Non esiste una legge nazionale sul budget di salute, benché nel corso degli ultimi anni sono stati presentati diversi disegni di legge.

 

La legge del 17 luglio 2020 n.77 di conversione del decreto Rilancio Italia ha previsto un chiaro riferimento al welfare di prossimità e ai budget di salute. Il comma 4 Bis prevede infatti , “…il Ministero della salute, sulla base di un atto di intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, coordina la sperimentazione, per il biennio 2020-2021, di strutture di prossimità per la promozione della salute e per la prevenzione, nonché per la presa in carico e la riabilitazione delle categorie di persone più fragili, ispirate al principio della piena integrazione socio-sanitaria, con il coinvolgimento delle istituzioni presenti nel territorio, del volontariato locale e degli enti del Terzo settore senza scopo di lucro. I progetti proposti devono prevedere modalità di intervento che riducano le scelte di istituzionalizzazione, favoriscano la domiciliarità e consentano la valutazione dei risultati ottenuti, anche attraverso il ricorso a strumenti innovativi quale il budget di salute individuale e di comunità».

 

Va rilevato che a tutto ottobre 2020, non è stato ancora siglato l’atto di intesa in sede di Conferenza Stato Regioni.

L’applicazione del Budget di salute in Italia

Budget di salute e Agricoltura sociale: il caso della Campania

In Campania i PTRI, sostenuti dal budget di salute, possono essere realizzati presso cooperative sociali di tipo B o miste, in particolare strutture che svolgono attività di Agricoltura Sociale.

 

La ASL di Caserta ha sperimentato questa metodologia di lavoro da circa 10 anni ed è diventata un modello terapeuticamente valido ed economicamente conveniente, in grado di generare risultati positivi per gli utenti, in termini sia sociali (inclusione nella collettività e nel mondo del lavoro), sia di salute (riduzione dell’assunzione di farmaci).

Modalità organizzative e gestione del budget di salute:

1. I PTRI vengono definiti dall’Unità di Valutazione Integrata (U.V.I.) in base alla situazione sociosanitaria dell’utente.

2. Sulla base della documentazione sanitaria prodotta le cooperative sociali iscritte all’albo definiranno la loro proposta di intervento ed economica nei confronti dell’utente.

3. L’ASL di riferimento, in sede di U.V.I distrettuale, con il supporto dell’utente stesso e della sua famiglia, valuterà le proposte giunte dalle cooperative in modo da fare una scelta.

4. Il cogestore, una volta scelto, comunicherà l’inizio delle attività.

5. A seguito di ciò, la persona è affidata alla cooperativa e si stila la “Determina”, che rappresenta l’impegno concreto attraverso cui l’ASL ed l’ente locale si impegnano a corrispondere la quota stabilita del Budget di Salute

Budget di salute e Agricoltura sociale: il caso della Sicilia

Ormai sono diversi anni che nei documenti regionali di politica sanitaria e sociale (Piano Sanitario Regionale 2011/13, Piano Strategico Regionale per la Salute Mentale della Regione Sicilia del 2012, Programma per la realizzazione di interventi per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, Piano regionale socio-sanitario del 2017) si parla di budget di salute.

 

L’applicazione del budget di salute anche all’agricoltura sociale ha l’obiettivo di creare, contribuendo a migliorare il loro benesserle condizioni all’interno di un’azienda agricola in grado di consentire a persone con specifiche esigenze di prendere parte alle attività quotidiane di una fattoria, al fine di assicurarne lo sviluppo e la realizzazione individuale, contribuendo a migliorare il loro benessere.

Modalità organizzative e gestione del budget di salute:

1. Pubblicazione del bando per una manifestazione d’interesse da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) indirizzato agli enti no profit, e successiva istituzione di un albo aziendale.

2. Definizione dei bisogni di salute dell’utente

3. Evidenza pubblica con invito alle cooperative sociali e associazioni senza fini di lucro iscritte all’Albo Aziendale a partecipare alla partecipazione e realizzazione dei PTI che definiscono attori, ruoli, periodicità degli incontri, domanda e offerta, ecc.

4. Valutazione, da parte di una commissione del Dipartimento di Salute Mentale dei requisiti di idoneità posseduti dalle cooperative e associazioni.

5. Scelta dell’utente tra le proposte

6. Stipula di un contratto di prestazione di servizi sociosanitari tra il Servizio Sanitario Regionale (SSR) e gli iscritti all’albo.

7. Scansione del progetto in due fasi temporali: I fase ricovero del paziente in comunità e permanenza diurna in fattorie sociali per un tempo limitato; II fase trasferimento del paziente in una abitazione civile o in fattorie e maggiore coinvolgimento nelle attività lavorative con l’obiettivo di fargli acquistare maggiore autonomia.

Domande di autovalutazione

1. L’atto costitutivo dell’ONU definisce la salute come:

2. Quale è la prima legge nazionale che individua il sistema integrato di interventi e servizi sociali?

3. Quale legge nazionale ha previsto la sperimentazione del budget di salute?

4. Quali aspetti della vita abbraccia il Progetto Terapeutico Riabilitativo Individuale (PTRI)?

5. Quale è il ruolo del care manager?

6. Il soggetto fragile partecipa alla redazione del suo PTRI?

Autori

 

Autori

 

Carmela De Vivo carmela.devivo@crea.gov.it

Michela Ascani michela.ascani@crea.gov.it

 

 

Editing

 

Marinella Paci marinella.paci@crea.gov.it

Francesco Ambrosini francesco.ambrosini@crea.gov.it

Rita Iacono rita.iacono@vrea.gov.it

 

 

CREA - Centro Politiche e Bioeconomia

www.crea.gov.it

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