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15/02/2012

Giovani, donne, immigrati: le sinergie fra i Fondi Strutturali europei

E' stata pubblicata l'analisi della Rete Rurale Nazionale sui Programmi Operativi regionali dei fondi FESR e FSE, incentrata sulle tematiche dei giovani, delle donne e dei soggetti svantaggiati.
L'obiettivo dell'analisi, condotta da Ismea, risponde all'esigenza di verificare se esistano esperienze relative ad altri Fondi che possano essere replicabili nei Programmi per lo sviluppo rurale, ma anche e soprattutto se sia possibile immaginare delle sinergie tra questi programmi, soprattutto nell'ottica della futura programmazione in cui è previsto un Quadro unico a livello comunitario.
L'analisi parte dai POR del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), e dalla loro lettura del contesto socio-economico relativo alle categorie dei giovani, delle donne e dei soggetti svantaggiati. Ne risulta un quadro che ricalca un trend ricorrente, quello cioè di una popolazione di immigrati in aumento costante sia dal punto di vista socio-demografico che nel mercato del lavoro; di contro una diminuzione del numero dei giovani (anche nel mercato del lavoro) e per quanto riguarda le donne una diffusa condizione di sfavore, sia per l'entrata che per la permanenza nel mondo del lavoro, soprattutto per le giovani madri dopo la nascita del primo figlio.
A partire da questa situazione, le strategie messe in atto dai vari Programmi contemplano la valorizzazione delle micro-imprese innovative da parte dei neolaureati o giovani specializzati, la necessità di favorire l'inclusione dei soggetti svantaggiati anche con la creazione di reti e strutture ad hoc, e, per quanto riguarda le donne, in molti programmi viene considerato  prioritario potenziare i servizi di assistenza all'infanzia  ed alle persone non autosufficienti, prevedendo meccanismi di premialità nei confronti delle imprese che indirizzino le proprie  politiche aziendali in una direzione "family" e "woman friendly". Frequente la presenza di linee d'intervento per il potenziamento delle A.D.I (Assistenze domiciliari integrate) e degli Asili Nido.
L'analisi di contesto relativa ai POR del Fondo Sociale Europeo (FSE) non differisce di molto. E le strategie, di conseguenza , ricalcano con le dovute specifiche differenti ( a partire dalla strategia che negli uni - FESR viene suddivisa in quattro obiettivi; negli altri - FSE - in sei priorità) molti degli elementi sopraelencati: in quasi tutti programmi è stata rilevata la presenza di strategie tese a migliorare il Know How e la formazione continua della forza lavoro e dei lavoratori, favorire la conciliazione fra vita lavorativa e vita privata attraverso politiche di sostegno dei processi di innovazione delle imprese, di organizzazione dei servizi per il soddisfacimento di specifici compromessi tra responsabilità familiari ed esigenze di carattere lavorativo e formative
Un capitolo a parte meritano i progetti per le giovani generazioni "Patti per i giovani", strumenti adottati da alcune regioni che utilizzano fondi FESR in stretta connessione con il Fondo Sociale Europeo, e che hanno come obiettivo generale proprio quello di incrementare l'occupazione giovanile, attraverso l'inserimento professionale nelle imprese, l'incentivazione dell'auto-imprenditorialità, l'istruzione e la formazione.