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30 /01/2012

Giovani e subentro in agricoltura: quanto contano gli indecisi

Pubblicata l'indagine "Le potenzialità del subentro in agricoltura su scala familiare in Italia", realizzata dalla Rete Rurale Nazionale, dalla quale emerge che circa il 30% dei figli di conduttori agricoli intendono in futuro subentrare nell'azienda agricola della propria famiglia. Fra gli indecisi, ben il 10% sarebbe disposto a cambiare idea in presenza di misure adeguate a sostegno del primo insediamento.

L'importanza della tematica relativa al ricambio generazionale è stata ribadita in diversi documenti strategici comunitari di recente emanazione,  considerato il fatto che, da un lato, solo il 6% degli agricoltori europei ha un'età inferiore ai 35 anni e che, dall'altro, 4,5 milioni di agricoltori andranno in pensione nei prossimi dieci anni: il rinnovo generazionale è pertanto considerato una delle sfide prioritarie della futura PAC.
Sulla base di questi obiettivi, assume una grande importanza cercare di comprendere quale siano le potenzialità attuali del subentro su scala familiare (le imprese familiari sono storicamente un pilastro del sistema agricolo italiano), compito che si è posto l'indagine. Da questa indagine e anche da altre realizzate sempre da ISMEA per la Rete Rurale Nazionale emerge che circa il 30% dei figli di conduttori agricoli intendono in futuro subentrare nell'azienda agricola della propria famiglia. Dalle stime effettuate emerge che su 100 aziende agricole con un conduttore con almeno 55 anni ed almeno un figlio di età compresa tra 18 e 39 anni, ben 59 troverebbero una continuità su scala familiare. 
Per i giovani che non vogliono subentrare (circa il 60% del totale), le motivazioni sono sia di tipo economico che legate ad una percezione negativa della qualità della vita: ritengono che l'attività agricola non sia in grado di assicurare un reddito sufficiente e inoltre pensano che la vita in campagna richieda troppi sacrifici, grandi investimenti con ritorni che potrebbero arrivare solo nel lungo periodo lasciando poco tempo libero. 
Esiste un 10% disposto a cambiare idea se la scelta fosse supportata da misure adeguate a sostegno del primo insediamento. Se si riuscisse ad incidere su questi indecisi si potrebbero aggiungere circa 26.000 nuovi subentri su scala familiare: in questo caso su 100 padri o madri conduttori di azienda agricola con almeno un figlio di età compresa tra 18 e 39 anni, 75 verrebbero sostituiti dai loro figli. Le stime ci indicano  che, nel 2010, oltre 80 mila aziende potrebbero beneficiare di questa "continuità generazionale"; quindi il ricambio generazionale su scala familiare avverrebbe nel 12% del totale delle aziende con un conduttore di  almeno 55 anni; sarebbe possibile aumentare tale percentuale al 15-16% se si riuscisse ad incidere sui giovani al momento indecisi se subentrare o meno come conduttori nell'azienda agricola della propria famiglia.
L'indagine è arricchita anche da un'analisi delle proposte di regolamento della Riforma PAC, relativamente ai giovani, di una serie di dati statistici sul ricambio generazionale e sulle politiche di sviluppo rurale per i giovani a livello europeo, e da un approfondimento sul caso studio della Francia.

 
 

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