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I distretti rurali ed agroalimentari di qualità in Italia

Il rapporto con il territorio del sistema rurale e agroalimentare italiano sta cambiando profondamente. E' forte l'influenza delle modificazioni imposte dagli sviluppi conseguiti dall'assetto urbano e dai condizionamenti derivanti dai repentini mutamenti dello scenario economico internazionale. L'approfondimento di questo tema, già avviato in occasione dell'Assise nazionale degli amministratori camerali rappresentati del settore agricolo, ci ha portato a dover introdurre una lettura dell'organizzazione economica e produttiva locale utilizzando un approccio per filiera produttiva che in qualche modo provocasse l'estensione del concetto di distretto ben oltre l'esperienza industriale. In quest'ottica già il D.Lgs. 228/01 individua i Distretti rurali e agroalimentari di qualità quali nuovi strumenti cui finalizzare la programmazione territoriale, attribuendo alle Regioni potestà legislativa in materia. Nei distretti rurali emerge il riferimento all'identità e alle vocazioni territoriali, in quelli agroalimentari di qualità la significatività economica e le filiere produttive che ormai costituiscono il modello organizzativo relazionale della piccola e media impresa. Con questo studio, l'Unione Italiana delle Camere di Commercio vuole cogliere l'opportunità, con la stretta collaborazione tecnico-scientifica dell'Istituto G. Tagliacarne, di fornire strumenti per rilanciare il settore agricolo attraverso la costruzione sperimentale di una prima mappatura nazionale dei distretti rurali ed agroalimentari di qualità, strumento indispensabile per l'istituzione successiva, a livello regionale, delle aree distrettuali. Vogliamo con ciò contribuire allo sviluppo dei sistemi rurali e agroalimentari italiani, nel quadro di una maggiore sicurezza ambientale, sociale ed economica. In questo scenario, le Camere di Commercio, si pongono l'obiettivo di dare strumenti di indirizzo al sistema produttivo, alle filiere agroalimentari ed ai soggetti della ruralità, e proporsi, insieme alle Associazioni di Categoria, come partner delle Istituzioni locali e nazionali nelle sedi della programmazione economica.