Il valore delle nostre montagne è il valore del nostro parmigiano
."...valorizzare il prodotto e soprattutto il legame con il suo territorio..."
Montese, è situato sull'alto crinale appenninico per cui beneficia di panorami mozzafiato e di un'aria particolarmente frizzante. E' terra di antichi castelli, circondato da una ragnatela di sentieri e da profumati boschi di castagni e di querce. Si colloca in una posizione strategica, come spartiacque tra i due capoluoghi di Modena (a 60 km) e Bologna (a 65 km).
Il Consorzio "Terre di Montagna" nasce nel 2008 come progetto cooperativo di dieci cooperative casearie dell'Appenninoper associare realtà produttive attive da più di mezzo secolo. Il Consorzio è finalizzato alla promozione del Parmigiano Reggiano di montagna, quale prodotto con caratteristiche che solo il bestiame allevato al altimetrie elevate può garantire.
L'idea da cui prende il via il Consorzio è di sostenere quelle aziende che producono contribuendo allo sviluppo sostenibile delle terre in cui operano con una forte attenzione al mantenimento della biodiversità.
Il Consorzio raggruppa un centinaio di aziende agricole situate in territorio montano al di sopra dei 600 m s.l.m. tra Modena e Bologna, produttrici di latte con 100 stalle nelle quali vengono allevate circa 3.500 vacche che producono annualmente 250 mila quintali di latte che viene lavorato e trasformato in 45 mila forme di Parmigiano Reggiano, sviluppando un fatturato complessivo superiore a 20 milioni di euro.
Le aziende agricole e i caseifici si trovano in territori non inquinati e operano nel pieno rispetto del Disciplinare di produzione del Consorzio Parmigiano Reggiano, nutrendo le vacche esclusivamente con alimenti naturali, senza additivi chimici e senza sottoprodotti di origine animale. Il formaggio prodotto gode di particolari caratteristiche di peculiarità: sapore, aroma, genuinità e soprattutto salubrità oggi fortemente richieste dal consumatore sempre più attento ad una sana alimentazione.
Il Consorzio ha partecipato al bando del PSR nel 2009, in qualità di soggetto capofila presentando il progetto di Filiera "Parmigiano reggiano di montagna: un prodotto da scoprire, un territorio da sostenere" nato per la valorizzazione del prodotto legato al territorio dell'Appennino. Il PIF ha previsto l'attivazione di diverse misure: la 124 "Cooperazione", la 111 "Formazione", la 121 "Ammodernamento", la 123 "Trasformazione" e la 114 "Consulenza".
Sono state 22 le aziende agricole beneficiarie dirette (zone appenniniche delle province di Bologna e Modena) e 5 imprese di trasformazione (caseifici) e/o di commercializzazione tra cui il Consorzio "Terre di Montagna". Sono stati coinvolti nel progetto anche vari Enti locali (Comuni, Province, Comunità Montane) e soprattutto con un ruolo determinante, l'Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo. Il Progetto ha come obiettivo quello di aumentare l'aggregazione tra allevatori e caseifici valorizzando il prodotto e soprattutto il legame con il suo territorio di origine.
Nell'ambito del progetto di filiera con il sostegno erogato alla misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie", in collaborazione con l'Università degli Studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo è stata condotta una ricerca incentrata sulla valorizzazione delle differenze organolettiche tra il Parmigiano Reggiano di montagna e quello di pianura e sullo studio dei diversi packaging per la commercializzazione del prodotto (tipo di imballaggio, materiale, ecc.) da utilizzare per un'ulteriore distinzione del prodotto.
Inoltre, con la società di marketing Fruitecom è stata condotta una ricerca di mercato per capire quale fascia di consumatore possa essere "aggredita" ed interessata al Parmigiano di montagna sia a livello nazionale che internazionale. Il progetto ha previsto poi lo svolgimento di uno studio di fattibilità per l'applicazione di un data matrix alle forme di formaggio durante la lavorazione in collaborazione con il CRPA che ha fornito il software necessario per la registrazione e la lettura dei data matrix attraverso un lettore ottico consentendo di migliorare la tracciabilità e distinguersi dalle contraffazioni.
La valorizzazione del prodotto è stata portata avanti anche con la formazione promossa dalla Misura 111 "Formazione professionale e azioni di informazione" prevedendo due tipologie di corsi: orientamento alle buone pratiche per la conduzione dell'azienda rivolto agli allevatori e formazione dei commessi presso i punti vendita del consorzio per migliorare la presentazione del prodotto ai clienti. L'attività di formazione ha consentito ai giovani di acquisire le necessarie competenze teoriche per decidere di intraprendere la strada della produzione, trasformazione o commercializzazione del latte.
Sono stati inoltre realizzati interventi nell'ambito del progetto di filiera con le Misure 121 "Ammodernamento delle aziende agricole" e 123 "Trasformazione e/o commercializzazione di prodotti", sui punti vendita per i caseifici consorziati piuttosto che nei laboratori per la trasformazione con l'obiettivo di puntare all'efficientamento della catena.
Inoltre, sono stati realizzati con la misura 114 "Consulenza aziendale" una serie di prodotti promozionali (presentazioni del Consorzio in varie lingue, traduzioni di pagine web) per conquistare nuovi mercati esteri.
Oltre ai beneficiari diretti alcuni soggetti appartenenti alla fase primaria e di trasformazione e commercializzazione hanno aderito al progetto in qualità di beneficiari indiretti, quindi senza realizzare investimenti, ma beneficiando dello scambio di know-how e delle innovazioni introdotte.
Misura 111 - Formazione professionale e azioni di informazione -
Misura 114 - Consulenza aziendale
Presentate 22 domande.
Importo richiesto: € 11.220
Contributo pubblico: € 10.098
Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole.
Presentate 8 domande.
Importo richiesto: € 623.898
Contributo pubblico: € 224.772
Misura 123 - Trasformazione e/o commercializzazione di prodotti
Presentate 4 domande.
Importo richiesto: € 897.269
Contributo pubblico: € 358.907
Misura 124 - Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie
Presentata 1 domanda.
Importo richiesto: € 71.000
Contributo pubblico: € 49.700
Fonte: Intervista / Regione Emilia Romagna
A cura di Marilù D'Aloia
I dati sono aggiornati a dicembre 2013
Il Consorzio "Terre di Montagna" raggruppa un centinaio di aziende agricole situate in territorio montano al di sopra dei 600 m s.l.m. tra Modena e Bologna produttrici di latte con 100 stalle nelle quali vengono allevate circa 3.500 vacche che producono annualmente 250 mila quintali di latte che viene lavorato e trasformato in 45 mila forme di Parmigiano Reggiano, sviluppando un fatturato complessivo superiore a 20 milioni di euro. Le aziende agricole e i caseifici si trovano in territori non inquinati e operano nel pieno rispetto del Disciplinare di produzione del Consorzio Parmigiano Reggiano, nutrendo le vacche esclusivamente con alimenti naturali, senza additivi chimici e senza sottoprodotti di origine animale. Il formaggio prodotto gode di particolari caratteristiche di peculiarità: sapori, aromi, genuinità e soprattutto salubrità oggi fortemente richieste dal consumatore sempre più attento ad una sana alimentazione.
Il Consorzio punta sull'innovazione per poter sempre più caratterizzare il proprio prodotto legato indissolubilmente al territorio di origine distinguendolo dalle contraffazioni e a conquistare nuovi segmenti di mercato nazionale e internazionale.
Attraverso il PSR Emilia Romagna 2007/2013 il Consorzio ha partecipato come soggetto capofila al PIF "Parmigiano Reggiano di montagna: un prodotto da scoprire, un territorio da sostenere" che ha previsto l'attivazione di diverse Misure quali la 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie", la 111 "Formazione professionale e azioni di informazione", la 121 "Ammodernamento delle aziende agricole", la 123 "Trasformazione e/o commercializzazione di prodotti", e la 114 "Consulenza aziendale".
L'importo complessivo del PIF ha raggiunto la cifra di 1,6 milioni di euro, di cui oltre 600.000 euro di finanziamento pubblico, coinvolgendo 22 aziende agricole, 5 di trasformazione e di commercializzazione.