Dall'implementazione della Politica Agricola Comune (PAC), riformata nel 2013, emerge un quadro fortemente eterogeneo delle scelte strategiche degli Stati membri. Si tratta di un effetto determinato, da un lato, dalla marcata diversità del contesto, ossia dalla presenza di molteplici modelli di agricoltura in un'Unione allargata a 28 paesi. Dall'altro lato, l'effetto è dovuto all'aumento della strumentazione a disposizione degli Stati membri e alla crescente flessibilità di utilizzo della stessa, che consente di definire e articolare maggiormente la strategia di sviluppo. Risultava, quindi, particolarmente complesso tracciare un quadro di sintesi dei due pilastri, sia con riferimento agli obiettivi perseguiti che agli strumenti attivati da ciascun paese. Questa prima evidenza ha indotto e stimolato la realizzazione del presente lavoro. Uno strumento di consultazione versatile e immediato, che riassume l'orientamento degli Stati membri in merito all'attuazione della riforma della PAC. Le singole schede, redatte a livello di Stato (con l'eccezione di quelle del Regno Unito realizzate per nazione), forniscono in modo standardizzato informazioni di dettaglio sulle scelte fatte dai paesi in merito al primo e al secondo pilastro della PAC.
Al principio di ogni cartella viene identificato il contesto di riferimento del paese (popolazione, superficie totale, superficie agricola, numero aziende e superficie forestale). Nella prima parte, segue l'analisi delle singole componenti dei pagamenti diretti del primo pilastro, in un grafico che individua le allocazioni finanziarie per ciascun pagamento, affiancato da una legenda di ricognizione dei criteri di ammissibilità e di attuazione associati alle singole misure. Nel dettaglio è schematizzata la nuova struttura dei pagamenti diretti, articolata in sette regimi di aiuto, di cui tre obbligatori. Il regime di pagamento di base, corrisposto agli agricoltori come pagamento disaccoppiato sulla base dell'assegnazione di diritti all'aiuto, il cui massimale è determinato annualmente in modo residuale rispetto alle misure di sostegno implementate dai Paesi; il pagamento greening, anch'esso obbligatorio, subordinato all'assolvimento delle pratiche benefiche per il clima e per l'ambiente, pari a una percentuale fissa del massimale nazionale di ciascun paese (30%) ; il pagamento per i giovani agricoltori concesso per incentivare il ricambio generazionale a coloro che rispettano determinati requisiti (età e formazione) e si insediano per la prima volta in un'azienda agricola.
A questi si aggiungono le componenti facoltative dei pagamenti diretti, ossia: pagamento redistributivo; un pagamento per le zone soggette a vincoli naturali; e infine uno speciale schema di pagamento che consente di sostenere in modo specifico alcuni settori produttivi e agricolture di peculiare rilevanza economico-sociale. Inoltre, gli agricoltori sono chiamati a scegliere per uno speciale regime di pagamento semplificato, lo schema dei piccoli agricoltori, il quale si sostituisce a tutti gli altri regimi di pagamento, con prerogative di accesso semplificato, in particolare rispetto ai requisiti greening e alle sanzioni per la condizionalità. Conclude le informazioni del primo pilastro, il grafico che illustra la scelta opzionale di trasferire risorse dal primo al secondo pilastro, o viceversa, introdotto con il trasferimento tra pilastri. Nella seconda parte la scheda offre un quadro dettagliato della programmazione finanziaria relativa allo sviluppo rurale.
In primo luogo, viene evidenziato il dato relativo alle risorse pubbliche a disposizione dei PSR, specificando la percentuale di cofinanziamento nazionale. La prima figura mostra l'allocazione delle risorse a livello di Priorità e di Focus Area. Le prime rappresentano gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e sono direttamente collegate alla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Dal peso assegnato ad ognuna Priorità è possibile capire quale sia l'impostazione di fondo che ogni Stato Membro ha deciso di dare al proprio PSR. Le Focus Area, invece, rappresentano i veri pilastri su cui poggia la strategia dei PSR: ad ogni Focus Area, infatti, è assegnato un obiettivo specifico (Target) che dovrà essere raggiunto a fine programmazione, attraverso Misure, Sottomisure e Operazioni.
La seconda figura offre un ulteriore spacchettamento delle risorse finanziarie, questa volta tra le Misure che gli Stati Membri hanno deciso di attivare. Ogni scheda si chiude con due ulteriori approfondimenti: il primo fornisce un riepilogo dei fondi strutturali e d'investimento (Fondi SIE) e delle relative risorse messe a disposizione degli Stati Membri dall'Unione per sostenere la politica di coesione; il secondo, invece, mette in evidenza l'incidenza dei due pilastri della PAC su tre importanti variabili di contesto: il valore aggiunto, la SAU e la forza lavoro.programmazione 2007-2013 a livello di misura.