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06/09/2013

Giovani e aree rurali: dal progetto europeo al focus sull'Italia

E' stato pubblicato il focus specifico sulle regioni italiane dell'"Indagine sulla percezione delle aree rurali da parte dei giovani", un progetto europeo promosso dal Gruppo di lavoro giovani della Rete Rurale Nazionale italiana  indirizzato all'ultimo biennio delle scuole superiori ed al primo anno di Università, che ha visto l'adesione di 8 Paesi europei: Olanda, Francia, Italia (capofila), Finlandia, Belgio (Rete Fiamminga), Polonia, Lettonia e Malta.
Obiettivo dell'indagine, i cui risultati a livello europeo sono stati presentati in occasione dell'ultimo Salone del Gusto di Torino nell'ottobre 2012 (vedi pubblicazione), è stato quello di tracciare un quadro della percezione e della visione del mondo rurale e dell'agricoltura da parte dei giovani, in modo da affrontare le problematiche e le opportunità che da questo mondo arrivano (in termini di attrattività, di ricambio generazionale, di necessità relazionali, servizi e qualità della vita) tenendo ben presenti le dinamiche reali sottese al mondo dei giovani e della scuola. Nel complesso sono state raccolte 1.563 interviste: di queste 623 sono state realizzate in Italia.
Dall'indagine realizzata si rileva che i giovani italiani hanno al pari di quelli europei un buon giudizio sulla aree rurali, sulla qualità della vita in queste aree e sul mestiere di agricoltore che inizia ad essere valutato dai giovani positivamente come anche dimostrato da un incremento della domanda di formazione su tematiche agricole. Considerando che tra i principali risultati emersi a livello europeo ed italiano evidenziavano che i giovani "più conoscono le aree rurali più le amano" appare importante per il nostro Paese investire per creare un avvicinamento tra i giovani e le campagne, soprattutto per coloro che hanno intrapreso un percorso educativo legato a tali aree, favorendo sempre più stage in azienda e momenti di incontro tra giovani che vivono in città con quelli che vivono in tali aree.
Interessante notare è che, proprio nelle regioni dove troviamo i maggiori agglomerati urbani del nostro Paese, le giovani generazioni stanno probabilmente ripensando al proprio "modello di vita familiare" considerando più importante il luogo dove far crescere i propri figli. Alcune indicazioni giungono dal confronto fra le diverse regioni italiane oggetto dell'indagine di campo: solo per fare alcuni esempi, Lazio e Lombardia sono le regioni dove i ragazzi indicano più degli altri come uno dei fattori più ostativi all'ingresso dei giovani in agricoltura l'accesso alla terra, in perfetta coerenza con quelle che sono le dinamiche attuali del mercato fondiario.
La Calabria si è messa in evidenza come la regione dove sono di più i ragazzi che deciderebbero di intraprendere il mestiere di agricoltore come lavoratori indipendenti, consci che in queste aree è necessario per i giovani divenire promotori di impresa e di sviluppo.
Grande attenzione alla componente ecologica viene riconosciuta alle aree rurali dai ragazzi delle Marche, della Campania e della Lombardia, che affermano che "viverci sarà l'unico modo per rendere la società più sostenibile in termini si ecologici che economici".

 
 
 

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